Durata di un sistema duplex

Mediante l’applicazione dello strato di verniciatura si ottiene una protezione alla corrosione ulteriore della superficie zincata. Il rivestimento organico si frappone ad evitare il contatto diretto con l’ambiente corrosivo e l’erosione degli agenti atmosferici, mantenendo così intatto lo spessore del rivestimento di zinco sottostante. Questa condizione permane fino a quando la vernice esplica la sua azione protettiva, cioè fino a quando non si deteriora a causa della degradazione dovuta all’ invecchiamento o per danneggiamenti meccanici, distaccandosi dal substrato.

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La verniciatura, per effetto della sua permanenza in ambiente aggressivo, tende a perdere elasticità e a coprirsi di cricche. D’altro canto la criccatura del rivestimento può anche essere conseguenza di urti accidentali, abrasione superficiale per usura o graffiatura. Le cricche sono dei veri e propri solchi nel rivestimento che possono incontrare acciaio non protetto, nel caso della semplice verniciatura su acciaio tal quale, oppure lo zinco nel caso di acciaio protetto dalla zincatura.

Nel primo caso, la corrosione dell’acciaio procede spedita, provocando il distacco della vernice in breve tempo. Nel secondo caso, i prodotti della corrosione dello zinco, che presentano un volume non eccessivo e sono più compatti della ruggine, hanno un effetto sigillante, frapponendosi tra l’agente aggressivo penetrato attraverso la cricca e la superficie zincata. In questo modo, la corrosione è notevolmente rallentata e la protezione dura molto di più della somma delle durate della protezione che sarebbe stata esplicata dei due trattamenti idealmente applicati separatamente.

Anche la porosità o la presenza di percorsi a conduzione ionica e la diffusione attraverso la vernice di acqua e specie aggressive sulla superficie del metallo, che caratterizzano più o meno incisivamente tutte le vernici, non costituiscono un problema se al di sotto del rivestimento vi è lo strato di zincatura a caldo. 

La sinergia riscontrabile tra zincatura a caldo e verniciatura nel sistema duplex è stata investigata da ricercatori olandesi, che hanno ricavato dalle sperimentazioni condotte la seguente formula empirica:

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La durata del sistema duplex è definita, per una convenzione generale, come l’intervallo di tempo tra l’applicazione del sistema e l’arrugginimento del 5% della superficie di acciaio protetto. La variabilità del coefficiente moltiplicativo nella formula, dipende dalla natura della resina organica scelta e dalle sue interazioni con il particolare ambiente corrosivo.

Come affermato in precedenza, solo a partire dal momento in cui si verifica deterioramento globale della vernice, quando avviene il suo distacco completo, lo strato di zincatura comincia a consumarsi alla sua propria velocità, determinata dall’ aggressività dell’atmosfera.

In questo stadio, è possibile intervenire ancora con interventi di ripristino della verniciatura molto semplici da attuare, dato che, nella maggior parte dei casi, è sufficiente passare sulla superficie una spazzola metallica o un qualsiasi altro blando abrasivo per eliminare la vernice deteriorata. Successivamente, si può procedere ad applicare un nuovo strato protettivo. Si noti che queste operazioni non vanno ad interessare minimamente il substrato d’ acciaio, che in ogni caso risulta totalmente protetto ed immune dalla corrosione per effetto della zincatura a caldo. Anzi la relativa facilità con cui si ottiene la manutenzione del sistema duplex è dovuta al fatto che non occorre preoccuparsi delle condizioni dell’acciaio e non occorre nessun particolare trattamento, oltre la normale pulitura, per il suo ripristino. In questo modo, anche quando sia necessario un intervento di manutenzione, esso si prospetta molto economico ed efficace. Data la presenza della zincatura che assicura la continuità della protezione e, dunque, l'integrità dell'acciaio, la manutenzione della vernice può essere programmato nel tempo e non riveste le stesse caratteristiche di urgenza di un intervento successivo al fallimento della vernice applicata da sola, che, invece, comporta di fatto l'incidenza di un certo progresso della corrosione del substrato.

 

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