Indicazioni per progetto e costruzione
Il fatto che la zincatura a caldo rappresenti molto spesso l´ ultima fase di lavorazione dei manufatti, non significa che essa debba essere anche l´ ultimo pensiero del progettista o del committente. È consigliabile, infatti, che il progettista decida precocemente per la protezione mediante zincatura a caldo e che ne tenga conto già in fase progettuale per indicare le predisposizioni utili a favorirne una corretta esecuzione. Nel fare ciò si può avvalere dell´ ausilio delle linee guida e delle norme tecniche attualmente in vigore a livello nazionale ed internazionale, nonché del Manuale di Buone Pratiche della Zincatura a Caldo e delle altre pubblicazioni edite da Associazione Italiana Zincatura.
Se non si seguono le poche, semplici regole di predisposizione necessarie, si possono incontrare difficoltà anche notevoli nell´ applicazione della zincatura a caldo. In ogni caso, le prescrizioni da attuare non si allontanano molto dalle indicazioni generiche per la corretta progettazione ed esecuzione dei manufatti in acciaio, con qualche semplice misura aggiuntiva.
È opportuno che il progettista si informi delle poche, ma sostanziali, raccomandazioni e specifiche. In caso di dubbio, è consigliabile una collaborazione preventiva con lo zincatore di fiducia o con l´ Associazione Italiana Zincatura.
Per informarsi sulle procedure da seguire per quanto riguarda i manufatti destinati alla funzione strutturale occorre consultare la normativa UNI EN 1090-2). Seguire tali indicazioni è essenziale per fornire la dichiarazione delle prestazioni (DoP) nell'ambito della marcatura CE. Infatti, anche la durabilità che è assicurata con la zincatura a caldo è, al pari delle caratteristiche essenziali, va dichiarata in DoP.
Le procedure per la marcatura CE da parte del costruttore d’acciaio seguono questo schema:
- Per il costruttore, preparare idoneamente il componente di acciaio e la sua superficie per il trattamento di protezione prescelto, cioè per la zincatura a caldo rendere il componente adatto per la UNI EN ISO 1461 e seguire le direttive presenti nella UNI EN ISO 14713-2;
- Per lo zincatore, seguire le normative richiamate nella UNI EN 1090-2 e fornire, a richiesta, un certificato di conformità (questo è previsto nella UNI EN ISO 1461);
- Per lo zincatore ed il costruttore, rispettare i requisiti addizionali previsti nella UNI EN 1090-2 dividendosi i compiti, se del caso, su base contrattuale.
È importante un buon livello di collaborazione tra costruttore e zincatore, in modo che il costruttore sia certo che l’attività dello zincatore (non soggetto alla marcatura CE dei rivestimenti applicati) non comprometta il suo sistema di controllo di produzione in fabbrica (FPC).
A questo scopo, il costruttore deve prevedere delle modalità di qualifica dello zincatore, che possano essere considerate una estensione del sistema di controllo di fabbrica (FPC) del costruttore stesso. Questo può essere ottenuto, in modo semplice ma efficace, attraverso procedure concordate che possono essere integrate, per quanto riguarda lo zincatore, nel normale sistema di gestione della qualità (del tipo ISO 9001). Il costruttore di acciaio e lo zincatore possono concordare tali procedure ed i relativi controlli sulla base delle normative di settore.
Ad esempio, il processo di zincatura a caldo è ben controllato con la normativa UNI EN ISO 1461 che include requisiti per il controllo statistico dei parametri significativi, come lo spessore del rivestimento. La norma UNI EN ISO 1461 consente anche l’agevole rispetto del requisito della tracciabilità quando richiesta. Il rilascio da parte dello zincatore di un certificato di conformità alla UNI ENI ISO 1461 (da richiedere all’atto dell’ordine), è una base adeguata per la DoP.
Occorre porre attenzione al fatto che non corre nessun obbligo legale di certificazione secondo
UNI EN 1090 del processo di zincatura a caldo. Quindi, non occorre che il processo di zincatura a caldo sia certificato con ente notificato.
Sono, comunque, utili forme di certificazione (come, ad esempio, etichette o marchi di qualità) basati su sistemi di gestione adatti) che possano evitare audit e procedure di ispezione troppo frequenti per la qualifica del processo di zincatura presso il costruttore. Un esempio di tali schemi è fornito dal marchio di qualità HiQualiZinc, promosso da Associazione Italiana Zincatura, che ha come obiettivo supplementare quello assicurare al costruttore l’aderenza delle procedure in atto presso lo zincatore, ai requisiti richiesti per la Marcatura CE dei componenti strutturali, attraverso una specifica lista di controllo.