Meccanismi di protezione

Con la zincatura si ha la formazione di strati continui di lega Fe-Zn, che costituiscono il risultato di una compenetrazione tra rivestimento di zinco e substrato di acciaio alla temperatura del bagno (circa 450°C). Ciò conferisce al rivestimento proprietà meccaniche peculiari, con una struttura tenacemente ancorata alla superficie. La zincatura a caldo, assicura le migliori prestazioni in termini di aderenza del rivestimento al substrato. 

La protezione catodica dello zinco interviene a preservare dalla corrosione anche le piccole aree non ricoperte direttamente, nel caso di difetti quali graffiature o piccoli danneggiamenti superficiali che interrompono la continuità del rivestimento. La corrosione dell'acciaio in quelle zone o non si innesca del tutto o avviene con velocità molto bassa. Le zone esposte sono protette localmente dallo zinco presente nelle aree prossime al difetto e, talvolta, se ne sussistono le condizioni per il loro accumulo, si verifica che i prodotti della corrosione dello zinco riescano a sigillarne la superficie. Ciò è naturalmente possibile solo per dimensioni del danno molto ridotte (graffi e scalfitture).

Una protezione residua su superfici alquanto estese di un manufatto zincato a caldo danneggiato per urto o impulso meccanico, è spesso fornita dallo zinco che residua sul manufatto sulla zona danneggiata. Infatti, l'urto riesce solo di rado a staccare del tutto lo zinco dalla superficie dell'acciaio e, nella maggior parte dei casi almeno uno strato sottile di ferro-lega con un certo tenore di zinco resta ancorato al substrato. Altre applicazioni anticorrosive, come ad esempio le normali vernici, non sono in grado di fornire analoghe proprietà protettive dal momento che, una volta distaccate, lasciano l'acciaio totalmente esposto all´ aggressione degli agenti corrosivi che estendono progressivamente la loro azione al di sotto degli strati di vernice circostante.

L'efficacia protettiva della zincatura a caldo è assicurata dal fatto che il processo ossidativo è molto lento, quasi impercettibile. Infatti, in condizioni normali, si forma sulla superficie dello zinco uno strato barriera molto sottile ma compatto fatto di carbonati ed ossido, che si oppone alla ulteriore corrosione degli strati superficiali sottostanti. In altre parole, il rivestimento tende a passivarsi. 

 

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